
Come sempre ho preso il mio caffè davanti ai pomodori dell'orto, è cresciuta anche una melanzana e un peperone rosso; tutto va seguendo riti semplici e costanti del tempo, secondo regole precise e affascinanti..certo, non sarà della verdura appesa a provocare o scalfire l'intreccio di regole complesse e pesanti che tessono come un'arazzo i miei giorni, una melanzana non mi svelerà di certo il segreto della vita e della felicità, lo splendore dell'amore, la gioia di un sorriso..ma di sicuro non posso nascondere che riesce a suscitare in me una "reazione dia-logica" - reazione dialogica: di tutto ciò che fa slanciare sull'immensità di senso del mondo una o più particelle dell'uomo - l'orto non mi suggerisce di diventare una verdura, neppure un tubero che però mi affascina perchè almeno affonda nella terra..forse un fruttivendolo di senso? Non lo so, di certo è che il mondo mi piace davvero, l'uomo, per quante imbecillità compia nella sua vita, mi riesce sempre a suscitare un fascino incredibile, davvero tutto è ben fatto...e le parole? Beh, per le parole non so più che dire, quelle mi commuovono come un vecchio che riceve una visita dopo aver pensato di essere rimasto solo.. sono un miracolo potente della vicenda umana; c'è una parola ebraica: 'dabar' che è intraducibile (dicono..) ma ci posso provare: dabar: parola che, una volta pronunciata, fa quello che dice. Se c'è una parola con questo significato, vuol dire che ci sono parole che hanno questa potenza, ci sono parole più potenti dei gesti..Paolo di Tarso ha parlato di una parola che "è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore" (Eb.4,12). Questo vuol dire che uno schiaffo ben dato fa male fuori ma magari dentro non ha nessun effetto, ma una parola ha la potenza di arrivare lì, in quel luogo dell'essere al di la dell'essenza che è l'orecchio del cuore..Non le possono dire tutti parole così, la "parola vera" la possono dire e u-dire persone vere, il "silenzio vero" lo possono fare e ascoltare solamente coloro che sono in dialogo..aiuto, la trama si infittisce, non posso continuare a giocare con Loro (le parole), ho paura che poi non mi vengano più in soccorso..e un mendicante di senso come me, senza le parole come alleate, come fa? Oggi provo ad obbedire (ob-audire = piùcheascolto) alla lezione dei pomodori, non dicono ma parlano..beati loro!