Dire che quest'ultimo sia stato un periodo di crisi forse non esprimerebbe abbastanza cosa succede al cuore quando si trova in mezzo ai rovi...si parla della crisi dell'economia, della politica, della storia, pure della famiglia. Gli opinionisti riescono anche a trovare degli elementi comuni alle crisi, i famosi "sono tutte uguali", beh, lasciamoli all'ISTAT...ma quelle che avvengono ad ogni vita in alcuni momenti non vivono solo di interpretazioni a categorie asristoteliche "causa-effetto", ma soprattutto di luci e ombre. Quello che mi ha rivelato questo momento di ombra e miopia della mia esistenza è stato il fatto che comunque non si smette mai di camminare nella vita anche se sembra non appartenerti, anzi...la svenderesti volentieri. Camminare, camminare anche nel buio, l'occhio si abitua e ogni luce ti fa fermare perchè ti acceca, come ogni ombra quando si è nella luce ci fa fermare perchè ci rende insicuri. Così ho sperimentato che la fatica di camminare nella storia della mia vita e in quella dell'universo è solo un'altra prospettiva dalla quale guardarla. Non è la peggiore è solo "diversa". Ci sono momenti in cui forse è giusto mettere in discussione tutto ciò che si FA, si HA, si E', e necessariamente le relazioni che accadono sulle vie dell'esistenza di ciascuno. Io tante sorprese ammetto che ne ho avute, nel buio ci si sforza tanto per definire le sagome e quelle che credevo molto luminose forse sono finite così amaramente nelle tenebre e quelle che credevo più oscure hanno mostrato la loro luce, anche se fioca, nella notte. Allora nel cuore in questi giorni in cui pare che le nuvole scure si comincino a diradare e il sole a fare capolino ho nel cuore il desiderio di camminare, in realtà dopo aver sperimentato che lo faccio anche se non voglio, forse scegliendolo ogni mattina coronandolo così di plusvalore. Grazie alle parole del silenzio di questi giorni, grazie alla Parola Vera delle Relazioni Giuste che ha fatto diventare le mie smorfie sorrisi...
domenica 28 ottobre 2007
mercoledì 10 ottobre 2007
alla ricerca...

venerdì 7 settembre 2007
Altrimenti che essere...

Come sempre ho preso il mio caffè davanti ai pomodori dell'orto, è cresciuta anche una melanzana e un peperone rosso; tutto va seguendo riti semplici e costanti del tempo, secondo regole precise e affascinanti..certo, non sarà della verdura appesa a provocare o scalfire l'intreccio di regole complesse e pesanti che tessono come un'arazzo i miei giorni, una melanzana non mi svelerà di certo il segreto della vita e della felicità, lo splendore dell'amore, la gioia di un sorriso..ma di sicuro non posso nascondere che riesce a suscitare in me una "reazione dia-logica" - reazione dialogica: di tutto ciò che fa slanciare sull'immensità di senso del mondo una o più particelle dell'uomo - l'orto non mi suggerisce di diventare una verdura, neppure un tubero che però mi affascina perchè almeno affonda nella terra..forse un fruttivendolo di senso? Non lo so, di certo è che il mondo mi piace davvero, l'uomo, per quante imbecillità compia nella sua vita, mi riesce sempre a suscitare un fascino incredibile, davvero tutto è ben fatto...e le parole? Beh, per le parole non so più che dire, quelle mi commuovono come un vecchio che riceve una visita dopo aver pensato di essere rimasto solo.. sono un miracolo potente della vicenda umana; c'è una parola ebraica: 'dabar' che è intraducibile (dicono..) ma ci posso provare: dabar: parola che, una volta pronunciata, fa quello che dice. Se c'è una parola con questo significato, vuol dire che ci sono parole che hanno questa potenza, ci sono parole più potenti dei gesti..Paolo di Tarso ha parlato di una parola che "è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore" (Eb.4,12). Questo vuol dire che uno schiaffo ben dato fa male fuori ma magari dentro non ha nessun effetto, ma una parola ha la potenza di arrivare lì, in quel luogo dell'essere al di la dell'essenza che è l'orecchio del cuore..Non le possono dire tutti parole così, la "parola vera" la possono dire e u-dire persone vere, il "silenzio vero" lo possono fare e ascoltare solamente coloro che sono in dialogo..aiuto, la trama si infittisce, non posso continuare a giocare con Loro (le parole), ho paura che poi non mi vengano più in soccorso..e un mendicante di senso come me, senza le parole come alleate, come fa? Oggi provo ad obbedire (ob-audire = piùcheascolto) alla lezione dei pomodori, non dicono ma parlano..beati loro!
mercoledì 5 settembre 2007
la scala

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