giovedì 11 settembre 2008

presente!

Già...quando si viene feriti non é facile pensare che sia per il meglio, o che le ferite possano diventare delle feritoie dalle quali sbirciare le verità più belle della propria vita che, solo un'esperienza di fatica, fa sorgere in tutto il loro splendore. È invece facile di-sperare, smettere di sperare, pensare che da un momento all'altro ti trovi davanti a tutta l'amarezza che ha il potere di gettare il fango sullo sforzo di rimanere in piedi che ti sei costruito giorno per giorno. Ma senza la porova dove sarebbe la salvezza?E chi sa godersi il tracciare una strada se non sapesse cosa vuol dire averla perduta almeno una volta. Chi ancora avrebbe il coraggio di vivere per sempre pensando di custodire tesori che dureranno per sempre e non sono soggetti all'usura del tempo? Ecco che d'improvviso ci si trova davanti tutta la propria infermità e piccolezza quando ci si accorge di non essere un mondo a sè, di non bastarsi mai, di traboccare di un'energia che per sua natura è oblativa...allora eccoli i trampolini della storia che ti invitano a gettarti nella mischia per gridare al mondo non tanto la tua potenza ma la tua semplice presenza. Dire "eccomi" in alcuni momenti della vita non è davvero facile...mancare all'appello però è peggio...cosa ci perdiamo? Cosa ci rischiamo nel non farci mai trovare pronti quando la felicità si affaccia alla vita e da sotto i nostri piedi la terra comincia a franare? ...No, non serve un centro di gravità permanente, ne basterebbe uno provvisorio per non rovinare definitivamente sul porfido delle fatiche e cercare un nuovo equilibrio..
Cavolo che confusione! Ma va più che bene...non mi ci posso cullare dentro ma mi sento terribilmente vivo e non benpensante! La gioia ha l'indirizzo dispari...basta cambiare lato della strada!

1 commento:

Ale ha detto...

Noto con piacere che hai ripreso a scrivere sul tuo blog :)
Un saluto da oltreoceano!!!